Torino.
Fine anni ‘60.
Un parrucchiere e un’estetista si conoscono, si innamorano e si sposano.
Nel 1973 nasco io, Ilenia, paffutella e piena di riccioli biondi.
Divento presto la mascotte del negozio perché da bambina trascorro molto tempo in bottega.
Ho fatto il primo shampoo ad una cliente/amica consenziente all’età di tre anni, arrampicata su uno sgabello: alla fine ero bagnata fino ai talloni.
Nonostante respirassi quotidianamente il mondo dell’hair and beauty, sono sempre stata acqua e sapone: jeans, niente trucco e capelli al naturale, asciugati col diffusore o all’aria.
E lo sono ancora.
Oggi ho 50 anni e questo è ancora il mio stile.
Sono cresciuta e ho continuato a dare una mano in negozio nel tempo libero. Intanto ho studiato, mi sono laureata in Lettere e Filosofia, e i successivi lavori mi hanno portata per un periodo fuori dall’attività di famiglia.
Ci sono ritornata 15 anni fa e ho imparato il mestiere, in parte da mio padre, in parte facendo formazione presso accademie esterne.
Eppure qualcosa mi frenava ancora: mi piaceva sì maneggiare i capelli delle donne e contribuire a farle sentire più belle e sicure, ma allo stesso tempo sentivo troppo lontana dalla mia natura lo stravolgere la loro, mettere artificiosamente in piega i loro capelli non mi piaceva affatto. Troppo lontano dal mio stile.
Ed ecco che spettinavo a più non posso le pieghe dopo averle fatte, eseguivo tagli che fossero facili da gestire e davo consigli su come lavarli e asciugarli a casa.
La mia soddisfazione più grande oggi?
Quando una nuova cliente chiama per prenotare un appuntamento perché un’amica riccia è già stata da noi e gliene ha parlato bene.
Quando squilla il telefono e dall’altra parte una ragazza dai capelli ricci mi dice che è contenta perché finalmente in città c’è un salone che si occupa di loro e che ama i loro capelli.
La mia gioia più grande?
La felicità che leggo negli occhi delle donne che ci hanno scelto quando allo specchio vedono i loro ricci belli, sani, definiti, e ne sono innamorate.